ALTERNATIVA DONNA
PER UNA DIVERSA  ECONOMIA:
QUALE IL CAMBIAMENTO DI “GENERE”?
 
Dall’ambizione di costruire uno sguardo alternativo al “pensiero unico” maschile dell’ economia classica e delle sue attuali derive globalizzanti sempre più  privatistiche, nascono gli incontri di “Alternativa Donna”. Due giornate di riflessioni, dibattiti, confronti con economiste, scrittrici, docenti, attiviste appartenenti a differenti femminismi, ma accomunate da uno sguardo di genere sui temi della cura e del lavoro, della scienza e della tecnologia, dello sviluppo e dell’ambiente in relazione agli assetti del mercato globale e alle sue stratificazioni di potere. Non solo per contrastare la rimozione e la sottovalutazione secolare del lavoro procreativo e di cura e mettere a nudo i segni della dominanza maschile, ma per inventare e proporre modalità che prendano spunto e valore dalle pratiche e dal pensiero delle donne, e pongano le basi di un diverso paradigma economico.
 
Il tempo ritrovato: cura, responsabilità, senso del limite
 
Sabato 24 maggio  ne parleremo con:
h.10
Antonella Picchio,Docente Economia Politica Università di Modena e Reggio Em
“Vite, lavori, beni: il senso del sistema economico”
 
h.10.15 conversazione
 
h.11
Ida Farè, Docente Politecnico di Milano:      
“La competenza e l’arte della cura.”
 
h.11.15 conversazione
 
h. 12
Carmen Leccardi,  Docente Sociologia della Cultura Università MI-Bicocca:
 “Tempi e lavori delle donne”.
 
h.12.15  conversazione
 
h.13
Giovanna Ricoveri, Economista, direttrice della rivista CNS Ecologia Politica:
partecipa con documento scritto “I diritti della natura: il limite dell'economia e
l'economia del limite”
 
ore 13.15 conversazione
 
ore 13.50 breack intervallo spuntini
(nella saletta: proiezione films*)
 
h.14.30
Cristina Morini,  Giornalista e ricercatrice sociale:
“Femminilizzazione del lavoro e precariato”
 
h.14.45 conversazione
 
h.15.30
Sandra Bonfiglioli, Docente Politecnico di Milano, 
Le donne progettano i tempi e gli spazi della città.
Annunciano una nuova stagione economica?
 
h.15.45 conversazione
 
h.17.30
Antonella Nappi: Ricercatrice,insegnante facoltà Scienze  Politiche Statale MI
“Donne e ambiente, dalla dominazione di ogni altro soggetto all'ascolto. (Si diffonde alle donne la pratica del dominio o invece può svilupparsi una pratica della misura?)”
 
h.17.45 conversazione
 
h.18.30
Daniela Pellegrini: Fondatrice nel ‘65 del primo gruppo in Italia. Cofondatrice e    gestrice con Nadia Riva dall’81 del Circolo Culturale e Politico Cicip & Ciciap. Coeditrice con Nadia Riva della rivista Fluttuaria (1987/95)
“La materia e il denaro: ovvero l’economia come simbolizzazione culturale ( progresso o  civilizzazione?)”
 
h.18.45 conversazione
 
h.20.30 cena chiacchere e musica
 
Pratiche e pensieri  in cammino
 
Domenica 25 maggio ne parleremo con:
 
h.10
Nicoletta Cocchi, Armonie, Associazione di donne, Bologna 
“Preferirei di no. Passi fuori dall'azienda mondo”
 
h.10.15 conversazione
 
h.11
Elisabetta Donini, Donne in Nero,già docente Università di Torino:
"Economie in armi: coscienza del  limite, vite precarie, militarizzazione delle menti"
 
h.11.15 conversazione
 
h.12
Luisa Vicinelli, Armonie, Associazione di donne, Bologna 
“Economia del dono di GeneviËve Vaughanî”
 
h.12.15 conversazione
 
h.13.30 break intervallo spuntini
(nella saletta: proiezione films*)
 
h.14.30
Grazia Pratella, vice presidente associazione nazionale banche del tempo:
 “Tempo da tessere: banca del tempo come idea al femminile di welfare leggero”
 
h.15.45 conversazione 
 
h.16.30
Tina Tortorella, Coordinatrice soci banca etica di Milano:partecipa con documento scritto
“Donna ed economia civile o alternativa”
 
h.16.45 conversazione
 
h.17.30
Paola Melchiori, scrittrice cofondatrice Libera Università delle Donne Milano dell’ass.Crinali e ora fondatrice e presidente della Libera Università Internazionale Femminista (WWIFUN): “Globalizzazione, tra estraneità e complicità”
 
h.17.45 conversazione e commenti sui films*
 
h.19.00 commenti, progetti, conclusioni nuovo appuntamento?
 
ore 20.30 cena chiacchere e musica
 
 
*  I 3 films proposti verranno proiettati continuativamente durante gli intervalli dei lavori nella saletta adiacente allíincontro, e sono:
 
"Whoís counting"
(Chi conta? Genere, bugie e globalizzazione) di Terre Nash sulla vita e le teorie di Marilyn Waring, tradotto da Luna e le Altre di Roma e sottotitolato da Anonima Network.
Il documentario racconta la vita e líimpegno politico di Marilyn Waring , economista femminista neo-zelandese, ex parlamentare, scrittrice,  che nel ‘75, a soli 22 anni, fu eletta al parlamento del suo paese. Molto tempo prima che i movimenti anti-globalizzazione denunciassero i misfatti dell’economia mondiale, Marilyln Waring mostrava già fin d’allora i danni provocati dalle politiche  economiche dell’FMI e della Banca Mondiale nei confronti dei paesi del sud del mondo,  dei beni comuni, delle donne.  Il documentario è diviso in 15 brevi capitoli tematici che raccontano le tappe della sua avventura politica, il suo impegno nel demistificare i miti dellíeconomia attuale, nonchè il  nostro tacito consenso a quei progetti che si fanno passare per politiche economiche “oggettive”. Con grande saggezza, ma anche con grande spirito di humour, Marilyn Waring ci invita a inventare sentieri di azione politica nuovi e a utilizzare “l’arte della domanda ingenua”, ovvero l’arte di interrogare le cose per sapere  a cosa servono, a chi e perchè.    
         
 
“Le grida del silenzio” di Norma Fernandez
(a cura di Paola Melchiori)
Saggista, cineasta, direttrice della rivista “Alternativa Latino Americana”, membro del Consiglio generale del Forum Sociale Mondiale, Norma Fernandez racconta la storia della lotta delle donne argentine che sono riuscite a impedire la messa all'asta delle loro terre, vincendo sul potere delle banche.
 
“Karahnjukar: Dalle donne un futuro arcaico?”
di Paola Melchiori e Gisella Bianchi
Negli ultimi anni il Governo islandese, in deroga al protocollo di Kyoto, ha pianificato una serie di grandi opere finalizzate alla produzione di energia idroelettrica destinata all’industria siderurgica straniera, con danni incalcolabili per l'ambiente. Un movimento di opposizione, praticamente animato, iniziato e sostenuto da donne rimette in questione i paradigmi dello sviluppo, a partire da luoghi dove le “libertà di scelta” sembrerebbero possibili, ma l’immaginazione, le sue radici nella sapienza dei luoghi si bloccano dentro i processi di globalizzazione correnti.