Mercoledì 25 febbraio ore 19,30
Maria Zambrano
LA SAPIENZA DEL CUORE
La pensatrice spagnola che ha sovvertito il linguaggio filosofico aprendolo al corpo e al sentire.
TreBattiti
Riflessioni a tre voci sul testo “Diotima di Mantinea”
Grazia Biraghi: “Diotima, metafora di un percorso psicanalitico”
Giuliana Savelli: "Il sentire e la via dell'ombra
Luisella Veroli: “Le dee dell’aurora”

Perché iniziare il discorso su Maria Zambrano da
Diotima di Mantinea?
Diotima è una figura sapienziale che appartiene alle origini della filosofia greca. Socrate, ne Il Simposio di Platone racconta che fu sua maestra e che dai suoi insegnamenti ha appreso la vera natura dell’amore, dell’eros; teoria che ora espone nel banchetto.
Invenzione letteraria o esistenza reale?
Per Luisa Muraro “l’altrove” di Diotima, chiamata ad esserci dalla testimonianza di Socrate, ma assente obbligata in una riunione di soli uomini che, citandola, ne “mangia” la parola, rispecchia la irriducibilità delle donne, presenti/assenti dalla storia. (La maestra di Socrate e mia, in Diotima, Approfittare dell’essenza, Liguori, 2002)
E Diotima si chiama la Comunità filosofica femminile nata nel 1984 per amore del pensiero della differenza.
Zambrano sceglie un’altra via. Lei stessa figura filosofica e sapienziale, capace di stare sulla soglia del silenzio e dell’ombra, rievoca la voce di Diotima, intra – udita, rievoca la sua presenza fugace, e trascrive per frammenti “quello che è rimasto coperto dalla luce della [sua] memorabile rivelazione…” Una nuova forma di pensiero e di fare filosofia.
Sulla rievocazione di questo inizio filosofico ha lavorato il piccolo gruppo di donne, una parte delle quali terrà la relazione, il 25/02/09, sul breve testo di Maria Zambrano edito  ne La tomba di Antigone,
La Tartaruga edizioni, 1995
 
 
 
Grazia Biraghi, psicoterapeuta, responsabile del progetto stranieri presso il CPS di Niguarda; con alcune ex pazienti del CPS e due attrici ha promosso uno spettacolo teatrale, Il ballo di Antigone,
ispirato ad un testo di Zambrano.
Giuliana Savelli, studiosa di Maria Zambrano, apprendista filosofa.
Luisella Veroli, nota ricercatrice di archeomitologia.